Comunicazione pubblica: analogie e differenze tra Italia e Francia
di Carla Scarsi
“La comunicazione pubblica è unica nel suo genere: non segue le regole del mercato, è emanata dallo Stato e dagli Enti Locali, informa i Cittadini e le Cittadine, riferisce sulle politiche pubbliche e ha (o meglio avrebbe) come compito anche alimentare il dibattito. La sua influenza diretta e indiretta sulla vita di tutti è innegabile, anche se poco riconosciuta. Tuttavia, le crisi sanitarie, economiche e politiche degli ultimi anni hanno evidenziato il ruolo vitale che svolge nella nostra democrazia, in particolare di fronte alle teorie cospirative e alle fake news. Questi cambiamenti hanno avuto un fortissimo impatto sui media, in particolare per il ruolo sempre crescente (e talvolta preoccupante) di Internet e dei social network”.
All’interno dell’incontro che il gruppo dell’Ordine dei Giornalisti Liguri in formazione Erasmus a Parigi ha avuto con l’amministrazione di Guyancourt, abbiamo avuto l’interessante opportunità di conoscere Yves Charmont, delegato della rete di comunicatori Cap’ Com, arrivato appositamente per noi da Lione.
La reciproca conoscenza ha avviato un’interessante discussione sulla basilare differenza dei comunicatori italiani degli Enti Locali rispetto a quelli francesi: se in Italia gli uffici stampa dell’Ente Pubblico devono essere giornalisti iscritti all’Ordine, i funzionari pubblici francesi non possono essere giornalisti in quanto potrebbe emergere un loro conflitto di interessi con altri incarichi. Inoltre, è preferibile che non operino nel privato perché le loro competenze – acquisite anche con finanziamenti pubblici, – vanno restituite all’interno del pubblico.
Yves Charmont ha voluto approfondire anche la situazione contrattuale italiana e si è interessato al sito dei ComuniVirtuosi.org, che non ha simile in Francia.
Scopo dell’associazione di comunicatori Cap’ Com è mettere in contatto le buone campagne di promozione del sociale, attraverso formazione, condivisione e analisi, elementi imprescindibili per chi lavora nella comunicazione. In questo senso ha organizzato ben due premi, il Grand Prix e il Prix della Presse dell’informazione pubblica territoriale, per rendere pubbliche le migliori iniziative in modo da offrirle alla riproducibilità da parte di altri Enti Locali.
Cap’ Com è aperta all’iscrizione di chiunque e, oltre ai normali social (tutti recuperabili su www.cap-com.org), ha una newsletter in inglese, e ha già operato anche in Italia per l’organizzazione di convegni sulla comunicazione, ad esempio a Venezia nel 2022.
Idea vincente per gli Enti Locali che si sono affidati a questa Cooperativa è rovesciare la catena creativa della comunicazione: porre cioè l’accento sulla progettazione e sulla coerenza del progetto ai valori che la Comunità vuole esprimere, piuttosto che sulla sua realizzazione. E in questo senso i Cittadini vengono coinvolti (o possono essere coinvolti), per un processo di democrazia non solo partecipata, ma piuttosto direttamente contributiva.
È evidente che la partecipazione precede i contributi, ma il contributo diretto crea molta maggior soddisfazione e grande senso di appartenenza. E Charmont su questo ha fatto diversi esempi.
Uno sguardo all’offerta formativa di questa cooperativa chiarisce ad esempio che – nonostante Facebook sia ritenuto da molti pressoché moribondo – molti incontri vertono invece ancora su “Come utilizzare FB per la collettività”. Al di là poi di approcci base per l’utilizzo delle altre piattaforme come Twitter, Instagram, Linkedin, o come creare un contenuto video interessante, migliorare il linguaggio oppure creare un magazine o una newsletter efficace, interessante è l’approccio alle regole di utilizzo delle immagini (considerando le leggi sulla privacy e sul diritto d’autore), e uno sguardo nuovo all’utilizzo delle infografiche, valide sia per il digitale sia per i manifesti stampati da affiggere sul territorio. Tutto parte – Charmont lo ha ripetuto più volte – dai valori che un’Amministrazione desidera esprimere. L’incontro che sarà organizzato più volte nel 2023 in diverse città francesi e on line è decisamente “Scrivere per essere letti”.
Abbiamo poi dato uno sguardo sul futuro e sulle strategie di utilizzazione dell’azione diretta del cittadino, affrontando il concetto di mobiquità del comunicatore ovvero la sua presenza in diversi spazi digitali ma anche reali e quindi un parziale scollamento schizofrenico dalla realtà. Il comunicatore – è stato affermato – deve diventare il ponte/passerella fra queste varie piattaforme e fornire all’utenza una mappa nel labirinto delle offerte informative attuali per contribuire all’alfabetizzazione della cittadinanza.